venerdì 28 ottobre 2011


Per aiutare  le popolazioni delle Province di La Spezia e Massa Carrara colpite dell'alluvione
manda un sms al numero 45500 - ogni  sms 2 euro.

 

giovedì 27 ottobre 2011


A pochi giorni dall'anniversario dell'alluvione in Veneto, vedo disastri gente disperata che spala fango cercando persone... e in Parlamento si menano. Bello spettacolo!

domenica 23 ottobre 2011


L’indignata anticasta che contestò Brunetta è figlia di un senatore con la tripla pensione


Brunetta perse le staffe proprio contro di lei ("Siete l'Italia peggiore"). A guidare la contestazione contro il ministro fu Maurizia Russo Spena. Suo padre Giovanni intasca 9mila euro netti al mese grazie a una tripla pensione d'oro: docente universitario, parlamentare e consigliere regionale


Roma - Ma c’era bisogno di scomodarsi tanto per combattere la casta dei privilegiati, quando bastava citofonare a papà? Magari per proporgli subito un sequestro proletario di almeno una delle sue tre pensioni? Russo Spena figlia aveva già minacciato uno sfracello, basterebbe, dice lei in una delle dozzine di interviste che ha fatto (sarà pure precaria, ma è una costante delle piazze indignade e intervistate), «pubblicate le pensioni di noi atipici e scoppierebbe la rivolta sociale». Scoppia qualcos’altro invece se si pubblicano gli assegni che Russo Spena papà, il suo, riceve mensilmente dallo Stato, quello che la figlia vorrebbe rivoluzionare. Come già predicava il padre prima di lei, comunista e poi rifondatore comunista, che nell’attesa dell’eguaglianza sociale si gode le tre pensioni e scrive su Liberazione fondi vibranti tipo: «È il momento di rotture profonde e di radicalità culturale e sociale. Occorre ripensare anche modi e forme del conflitto. Moderatismi e prudenze tattiche portano al suicidio delle sinistre». Armatevi e partite per queste rotture profonde, che Russo Spena benedice voi indignados e tutte «le rivolte, come ineludibili forme di espressione dei movimenti».
Ecco, quei movimenti di rassegnati a non avere una pensione, infuriati contro la casta di chi vive di politica e ci vive benissimo. Ecco, personaggi tipo Russo Spena padre, un cuore operaio ma tre vitalizi: una da parlamentare, una da consigliere regionale, una da professore universitario. Avendo fatto l’onorevole per cinque legislature il padre dell’indignata anti-casta riceve 5.510 euro netti a fine mese. A questi si sommano 2.270 euro, ancora netti, che gli arrivano come ex docente universitario, ovviamente statale. I cronisti della Repubblica a Napoli (rilanciati da Dagospia) hanno però scoperto una terza fonte di reddito per l’ex ideologo del Pdup, Partito di Unità Proletaria. Un vitalizio come ex consigliere regionale della Campania, dal 1975 al 1979. Quanto viene quest’altro obolo che i contribuenti versano alla famiglia Russo Spena? Il regolamento regionale prevede che l’assegno sia pari al 30 per cento dell’emolumento lordo di un consigliere. «La base di calcolo - si legge nella normativa regionale - è l’importo di carica mensile lorda più il rimborso spese spettante ai consiglieri regionali in carica nello stesso mese in cui si riferisce l’assegno vitalizio». Quindi, se traduciamo bene dal burocratese, il 30 per cento di 10.972 euro, pari al compenso lordo di un consigliere della Regione Campania. Dunque altri 3mila euro lordi circa. In tutto siamo attorno ai 9mila euro netti al mese, di pensione, anzi di pensioni.
Ne passasse una alla figlia, che vive solo con 1.800 euro (ovviamente statali anche quelli) pur avendo un master, così per fare un po’ di redistribuzione sociale quantomeno in casa sua. Stia attento perché la Russo Spena figlia sembra avercela proprio con la classe politica a cui Russo Spena padre appartiene da mezzo secolo: «Siamo un corpo collettivo accomunato da una condizione di sofferenza sociale, è questo che deve capire la classe politica, che se ne deve andare». La Russo Spena senza pensioni vorrebbe sapere «se c’è trasparenza nei redditi di chi ci governa», della casta insomma. Purtroppo c’è trasparenza a sufficienza per sapere quanti sono i pluripensionati che hanno vitalizi da manager solo per aver fatto qualche anno in Parlamento o in Regione, lavoro non esattamente usurante.
Che fare ordunque? Russo Spena figlia, grazie a Brunetta che perse i nervi proprio con lei («Siete l’Italia peggiore»), è già diventata un prezzemolino. Già comparsa come testimonial del precariato su Corriere, Stampa, Repubblica, Manifesto, l’Unità, Il Fatto, la figlia del tripensionato è salita pure sul palco organizzato da Santoro per la Fiom. Serena Dandini, Vauro, Travaglio, Crozza, Ingroia. E Russo Spena figlia. Che, si dice, sia già corteggiata da Idv e Sinistra radicale per candidarla in Parlamento. Porterebbe avanti le battaglie del padre, che sul quotidiano del Prc fa il Bakunin: «Sì, far saltare il banco per offrire una chance al cambiamento». Il banco sì, il bancomat magari un’altra volta.
Di Paolo Bracalini su Il Giornale del 23 ottobre 2011

giovedì 20 ottobre 2011


Ogni giorno è un pezzo di storia che in futuro verrà studiato sui libri.



Stanno succedendo tante di quelle cose che faccio fatica, da spettatrice, ad assimilarle. Tutto troppo veloce.



La storia era la mia materia preferita a scuola... ora ho paura ad ascoltare il tg o leggere le news su internet.

lunedì 17 ottobre 2011


Tutti vittime per Shalit, Israele si ribella allo scambio




Dunque Gilad Shalit tornerà martedì, e lo farà attraverso il Cairo cui verrà consegnato in un gioco opportunistico che riflette il distacco di Hamas dalla sua sede di Damasco ormai in fiamme, e quella del governo militare egiziano nel caos alla ricerca di consenso internazionale. Israele vibra nell’attesa, alla contentezza corrispondono anche indignazione, paura, disperazione: il figlio superstite della famiglia Schijveshuurder, Shvuel (un 27enne che nel 2001 ha avuto il padre, la madre e tre fratelli uccisi con altre 12 persone nella Pizzeria Sbarro di Gerusalemme) che da allora dà segni di squilibrio, ha vandalizzato il monumento a Yitzhak Rabin a Tel Aviv. Ron Kerman, padre di Tal, una ragazzina uccisa sull’autobus numero 27 a Haifa nel 2003 ha attaccato Noam Shalit: «Per salvare tuo figlio hai vittimizzato tutta Israele». Si preparano anche manifestazioni organizzate e ci si rivolge al Bagaz, l’Alta Corte, per fermare lo scambio.

Il fatto è che il prezzo è micidiale, e non solo numericamente. Non solo si tratta di 1027 vite contro una. Si tratta di misurare il valore di una vita umana come noi la concepiamo, sull’accettazione del male assoluto. Israele sperimenta come già altre volte la determinazione a salvare i suoi soldati: ma qui vediamo un’autentica inondazione di tagliagole, di morti viventi, e si sa già per statistica che il cinquanta per cento torneranno a colpire. Fra questi assassini di cui i palestinesi festeggiano il ritorno ci sono: Nasser Batima, responsabile dell’eccidio di 30 persone al Park Hotel di Netanya, 200 feriti; Husam Bodran che ha pianificato l’attacco alla discoteca del Dolphinarium a Tel Aviv nel 2001, qualcuno si ricorderà i corpi straziati di 21 ragazzini uccisi sul lungomare. Sempre Bodran è responsabile dell’uccisione dei 14 innocenti che pranzavano al ristorante Matza di Haifa nel 2002. Ci sono Yehie Sinwar e Jihad Amur, coinvolti nel rapimento del soldato Wachsman, che fecero saltare per aria con una cintura quando un commando cercò di liberarlo. Abd Al Gadi Gnaim, che ha buttato giù da un dirupo un autobus di linea fra Gerusalemme e Tel Aviv uccidendo 16 passeggeri. Molti che per strada hanno sparato ad automobili uccidendo famiglie con bambini, molti rapitori che poi hanno ucciso le loro vittime, svariati pugnalatori, come Bassam Abu Sanina e Riad Asila che uccisero lo studente di una scuola. Ci sono molte donne che, guidando col velo, hanno accompagnato i terroristi suicidi a uccidere centinaia di innocenti.

Ma alla cronista resta particolarmente indigeribile fra (si dice) 27 donne, la liberazione di Mona Jaud Awana, che con internet ha attratto dalla cittadina di Ashkelon il sedicenne Ofir Rahum. Si è avventurato fuori del paese per la prima volta in autobus per finire nelle mani dei compagni di Awana, che l’hanno fatto a pezzi in un garage di Ramallah. La cronista ha visitato la sua casa e il suoi genitori. Ora suo padre col cuore a pezzi e la testa confusa tuttavia si congratula con Noam Shalit perché riavrà suo figlio. Nella storia dei molti altri attentati che si srotola davanti agli occhi degli israeliani mentre gli assassini escono, c’è la storia di un piccolo Paese che è pronto
a dare per la vita tutto, mentre i suoi nemici sono assassini pronti a tutto per la morte. E lo saranno ancora.



Fiamma Nirenstein - Il Giornale del 15 ottobre 2011 


Il Giornale, 15 ottobre 2011 di Fiamma Nirenstein  

mercoledì 12 ottobre 2011


Shalit, Israele approva l'accordo
Governo libererà detenuti palestinesi
 
Il governo israeliano ha approvato a maggioranza la bozza di accordo presentata dal premier Benyamin Netanyahu per la liberazione del caporale Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas nella Striscia di Gaza da più di cinque anni. L'accordo, già sottoscritto dai negoziatori delle tre parti, prevede la consegna di Shalit agli egiziani in cambio di 1.027 detenuti, diversi dei quali condannati in Israele per gravi fatti di sangue.  www.tgcom.it


Do ut des (?)
 


 


 



Avete già compilato e consegnato il vostro q-u-e-s-t-i-o-n-a-r-i-o
censimento I-s-t-a-t?

venerdì 7 ottobre 2011


Un giorno di pioggia è bello come un giorno di sole,
essi esistono entrambi, ognuno a suo modo.

Fernando Pessoa 
 

giovedì 6 ottobre 2011


1) Per la cronaca, ieri stavo poco bene. ma ero presente al lavoro.



    Questa notte ho vomitato un bel po'.
    Questa mattina mia madre ha sentenziato: "vomiti perchè non mangi carne".
    Comunque sono in ufficio. Abile e arruolata da una vita.

    E qui ho dettto tutto.



 



2) Romina: Mi dispiace se sono "concausa" di una tua decisione di chiudere.



     Mettermi tra i due post che ti hanno portata a questa decisione. Se un mio
     post (tra l'altro molto sintetico di un mio pezzettino di vita) cancella mesi di
     conoscenza reciproca... cosa devo pensare? Il chiudere il non voler chiarire?



     Se c'è da chiarire.


 

mercoledì 5 ottobre 2011



Purtroppo sono riservata, purtroppo non sbatto ai quattro venti i cavolacci miei privati.
Mi si parla di coerenza e una persona che mi conosce superficialmente non può sapere che io la coerenza la pago quotidianamente. La pago nel non attraversare a piedi con il rosso se sono pedone, nel fermarmi sempre per far passare i pedoni se sono in macchina, nell'aiutare chi è in difficoltà ne ltraffico. Nel restituire il resto se mi viene dato sbagliato. Nel non fare carriera per non essermi venduta, per avere ancora tutte le mie papille gustative, per non aver assecondato persone viscide e stronze. Sono coerente nel non volere fare la spia e/o sgametti a colleghi e sottosviluppati mentali con i quali mi tocca aver a che fare quotidianamente. Ho pagato l'essere leale... ma che mi si venga a dire che dovrei non dare le crocchette di pollo alle mie gatte perchè sono vegetariana proprio...
No comment.
Io non impongo le mie scelte a chi non può scegliere. Mio marito può mangiare quello che vuole basta che non sappia. O che io non sia a tavola con lui. Pretendo troppo? Per me mangiare coniglio è come mangiare il mio gatto. Mangiare carne di puledro è orripilante. Ho vissuto vicino ad un macello da piccola e non lo auguro a nessuno.
C'è chi ha pelo sullo stomaco io non ho pelo sullo stomaco per queste cose.
Non ho pelo sullo stomaco nel rinfacciare ad altri se vivo sopra le mie possibilità o se faccio fatica ad arrivare a fine mese. Se devo rinunciare a capricci o desideri per anteporre la bolletta da pagare.
Mi sono un po' rotta il cazzo di assecondare atteggiamenti un po' troppo esagerati e forti. Non sopporto chi usa il potere per schiacciare gli altri. Chi fa l'aggressivo per essere più figo.
Alla radio qualche giorno fa ho sentito che la gentilezza è la migliore arma e che salverà il mondo. Mi sa che rimarrò da sola ma non me ne frega nulla. Sarò sola ma non avrò rinnegato me stessa.
Questo è un discorso sconclusionato senza capo nè coda. E' un miscuglio di problemi, di difficoltà di cose che sento, che leggo e che devo subire.
La vita è bella, godo di ogni momento. Nel bene e nel male. E voglio, esigo vivere tranquilla in serenità.
Urli? <--- metafora: io mi metto i tappi per le orecchie ma non sostengo il tuo gioco.
Meglio perdere a modo nostro che vincere nel modo degli altlri.



Sono un essere imperfetto in quanto umano. Ma sono io. Con i pregi e i difetti. E i pregi sono tanti, urca se sono tanti e più passa il tempo più me ne rendo conto.



Buona giornata a tutti/e.


 

lunedì 3 ottobre 2011



E hanno vinto... se perdevano che facevano? Attaccavano gli aerei in fase di atterraggio?



L' aeroporto di Capodichino e' stato danneggiato questa notte da gruppi di tifosi che si sono recati ad accogliere il Napoli di ritorno da Milano dopo la vittoriosa gara con l' Inter. Gruppi di teppisti sono entrati a bordo di ciclomotori all' interno dell' aerostazione, sfondando una porta a vetri scorrevole, rompendo una vetrina e danneggiando tavolini del ''Blue Bar'', al piano terra. Nel tentativo di fermare i teppisti, che stavano forzando una porta a vetri, un ispettore dell' Ufficio prevenzione generale della Questura e' rimasto lievemente contuso.   Notizia Ansa