lunedì 31 luglio 2006

Anche questi soggetti usufruiranno dell’indulto. Grazie mi sento molto tutelata in questo paese.


Io sto con Abele. Clio


 


La storia
"Mio figlio, ormai solo biologico - racconta la donna - ha oggi 47 anni e delinque da circa 30: entra ed esce dal carcere. Si è macchiato di gravi reati, comprese rapine a mano armata, si e' finto malato terminale per realizzare alcune truffe. La famiglia lo ha seguito fino al 1993, sempre lungo gli itinerari previsti dalla legge: il Sert, i centri di recupero, le comunità. Tutto inutile. Gli è stata data l' ultima chance. Anche questa inutile. Da allora le violenze di mio figlio contro di me sono aumentate, sempre finalizzate ad ottenere soldi per comprare la droga. In oltre un decennio di terrore, ha devastato piu' volte la casa, mi ha picchiata, mi ha umiliata. Ed io sono caduta in uno stato di depressione severa".

"Tornerà a torturarmi"
Nel 2003 - continua - "mio figlio e' stato arrestato dalla polizia mentre tornava a casa armato di un coltello a serramanico con il quale, probabilmente, aveva intenzione di scagliarsi contro di me. Al momento della cattura ha anche ferito un agente. E' stato processato, condannato e - da quanto ho saputo da un funzionario di polizia - durante la detenzione è anche evaso da un ospedale nel quale era stato ricoverato". Ciononostante l' uomo - racconta la madre - ha ottenuto alcuni mesi fa gli arresti domiciliari in una comunita'. Ora, in conseguenza dell' indulto, tornera' libero. "Tornerà  a fare rapine, a picchiarmi, a torturarmi - dice la donna - a devastare la casa giorno e notte, pronto anche ad uccidermi". Di fronte a questa prospettiva, la madre, disperata, invoca l'intervento del ministro affinché un "atto di buonismo verso i rei qual è l' indulto" non diventi "un atto di ingiustizia verso i cittadini per bene".

La richiesta
"Signor Mastella mi riceva. Vorrei chiederle se mi accoglierà a casa sua; o se mi darà un alloggio protetto; o se mi assegnerà una scorta per difendermi dal mio figlio biologico. In alternativa, se è possibile che io sia arrestata e rinchiusa in un carcere invivibile, il peggior carcere, ma pur sempre piu' sicuro della mia casa. Se tutto questo non sarà possibile, signor Ministro, io ho giàdeciso: mi togliero' la vita. Vorro' farlo io  per impedire che lo faccia mio figlio: non voglio vedere i suoi occhi mentre mi uccide"

9 commenti:

  1. In effetti non é un gran modo di "svuotare le carceri", un po' come se avendo il cestino dell'immondizia pieno uno se lo svuotasse in salotto. Boh... ma visto che più del 50% dei detenuti nelle carceri sono stranieri, rispedirli nel loro paese? Non sono Leghista, anzi... però il buonismo mi stà ancora più antipatico.

    RispondiElimina
  2. Non credo di aver mai letto un blog così lontano dalle mie idee e allo stesso tempo scritto così bene.
    Comunque sulla linea editoriale di questo ultimo post concordo pienamente.
    Va benissimo l'umanità, va benissimo la clemenza, ma anteporre gli interessi di Caino a quelli Abele è inaccettabile e ridicolo.

    RispondiElimina
  3. Grazie Clarke. E' piacevole potersi confrontare in modo civile anche se la si pensa in modo diverso.

    RispondiElimina
  4. il tuo abele massacra bambini con troppa disinvoltura, magari avvertendoli prima con un telegramma. forse è il caso di rivalutare caino.
    jd

    RispondiElimina
  5. Io invece sottoscrivo. Le idee di Clio sono spesso uguali alle mie.
    :-)

    RispondiElimina
  6. Mi fa piacere Grissino :)

    RispondiElimina
  7. jd purtroppo io non sono mai d'accordo con quelli che scrivi. Parliamo due lingue diverse.

    Io sono per la difesa.
    Per me fa differenza se dei terroristi lanciano missili indiscrimatamente su edifici dove ci sono civili e quindi bimbi e
    un esercito che lo fa per difendersi e stanare i terroristi
    sono 6 anni che il Libano deve combatterli e invece il terreno è stato lasciato fertile per farli crescere e attaccare

    RispondiElimina
  8. jd
    Quello non é Abele, quello é Caino contro Caino, suvvia non siamo così superficiali... che c'entra una madre che ha il terrore di essere massacrata dal figlio con Israele??? Sono cose ben diverse, lei non manda telegrammi e poi bombarda, ha solo mandato una lettera chiedendo aiuto. Abele, appunto.

    RispondiElimina