lunedì 3 aprile 2006


La pena di morte  non ha decorrenza dei termini, non gode di permessi premio. 
L’ergastolo non dà la certezza che non esci più.
La pena di morte è definitiva.
Le forze dell’ordine rischiano la vita tutti i giorni per prendere i delinquenti, poi non restano dentro. 
La pena deve essere pari al reato commesso. 
Ecco perché la pena di morte.
Clio

 



"Una personalità pericolosa e violenta che potrebbe tornare a delinquere".
Con queste parole, scritte nell'ordinanza di custodia cautelare che ne disponeva l'arresto per stupro, il gip di Agrigento, Walter Carlisi, definiva Mario Alessi, uno dei sequestratori del piccolo Tommaso Onofri.
Alessi è stato condannato a 6 anni di reclusione, in abbreviato, in primo e secondo grado, per avere rapinato e violentato una giovane del suo stesso paese, San Biagio Platani (Agrigento). La sentenza della Cassazione è attesa per i prossimi mesi.
Nel provvedimento cautelare, richiesto dalla procura ed eseguito il 3 agosto del 2000, il magistrato scriveva, riferendosi alla violenza sessuale: "lo svolgimento dei fatti, per le loro modalità concrete e per la loro gravità, denota una personalità violenta tale da fare presumere il concretissimo pericolo di reiterazione di delitti dello stesso genere". 
Mario Alessi continuò per mesi a tentare di contattare la ragazza che aveva stuprato. Un comportamento giudicato emblematico della personalità dell'indagato dal gip di Agrigento. "Alessi - proseguiva Carlisi - continuò a cercare la vittima al fine di avere ulteriori rapporti con lei con o contro la sua volontà".
Lo stupro del 2000 e la sentenza di condanna
Durante l'estate del 2000, la giovane di San Biagio Platani, all'epoca appena maggiorenne, si era appartata in auto con il fidanzato, carabiniere di leva, nelle campagne del paese. La coppia fu aggredita da due uomini, che staccarono i fili elettrici dell'auto, legarono lui ad un albero, li rapinarono, violentarono lei ripetutamente. I due giovani si rivolsero ai carabinieri e presero il via le indagini.
Dopo qualche settimana dallo stupro, Alessi richiamò al telefono la ragazza dal suo cellulare, chiedendole un incontro. Lei, dopo aver informato gli investigatori, finse di accettare ma all'appuntamento non si presentò nessuno. Della chiamata rimase la traccia, ma Alessi sfuggì per giorni alla cattura. Poi, incidentalmente, un giorno venne riconosciuto da un militare, che lo fermò. Si riuscì anche a risalire al complice, G.B., amico e compaesano di Alessi. La comparazione del Dna del liquido seminale trovato nella biancheria della giovane con quello degli indagati fu la prova risolutiva.
Alessi e il complice sono stati condannati in primo grado il 26 marzo del 2002 e in appello, con sentenza emessa dalla IV sezione della corte di Palermo, l'11 febbraio del 2004.
La condanna a sei anni di reclusione non è ancora definitiva:

la Cassazione deve fissare la data di inizio del processo. Alessi ha scontato complessivamente nove mesi di custodia cautelare: cinque e mezzo in carcere e altri due e mezzo agli arresti domiciliari. Poi la misura restrittiva è stata sostituita con
l'obbligo di dimora nella provincia di Parma, dove il manovale si era trasferito, obbligo poi esteso a tutta l'Emilia Romagna.


notizia tratta da www.tgcom.it 

8 commenti:

  1. Fantastico! Stavolta magari arriverà in suo soccorso una perizia psichiatrica voluta dalla difesa, lo interdiranno, e si godrà un pò di riposo nel reparto di igiene mentale in qualche casa di cura immersa nel verde...

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  2. (continua)...Ma io e te, sapientemente travestite da zelanti infermierine, andremo a somministrargli una dose infallibile, rapida e sicura: un'iniezione letale!

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  3. a parte che non ho capito il commento che ti ha fatto gh7, comunque, ci si immedesima? tu pensi che io che non ho mai avuto un figlio posso capire? e se anche avessi un figlio? potrei capire il dolore della perdita? no troppe troppe frasi fatte, specie stamani nella trasmissione di Platinette

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  4. Ce l'ho io il camice, tranquilla! C'è anche la spillina con il nome e la cuffietta. Con me, stai in una "botte de fero"! ;D

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  5. esiste il dolore è vero. ma il dolore ha variazioni di colore. dicono che amare un figli o è qualcosa di non comprensibile. io ci credo. il dolore è intimo e personale. mi dispiace solo chi non lo ha provato può dire frasi così alla leggera

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  6. a quel bastardo darei la pena di morte per quello che ha fatto! se avesse scontato i 6 anni in carcere per lo stupro commesso anni fa, non avrebbe ucciso il piccolo tommy!

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