giovedì 2 marzo 2006

Cina, una popolazione al maschile 
E’ l’effetto dei controlli sulle nascite 

Il rallentamento della crescita della popolazione è considerato dagli studiosi cinesi la cartina di tornasole della severa politica di limitazione delle nascite in vigore nel paese da oltre vent'anni. Politica che sta creando però un aggravamento dello squilibrio tra i sessi, a causa della tradizionale preferenza delle famiglie cinesi per i figli maschi. Il montante squilibrio tra i sessi è fotografato dalle statistiche. Alla fine del 2000, in tutta

la Cina , il rapporto era di 117 maschi ogni 100 donne, con punte di 135 contro 100. 

Il governo comunque non ha dato alcun segnale di voler cancellare la norma che impone a tutti i residenti urbani il figlio unico, nonostante le critiche e le denunce delle organizzazioni umanitarie. Secondo queste ultime, i casi di severe punizioni - multe salate e confische delle proprietà - per chi viola questa legge, si sono moltiplicati negli ultimi anni. Inoltre, sono stati denunciati casi di sterilizzazione ed aborto forzati. 

Il caso più clamoroso è quello che si è verificato a Yinan, nello provincia settentrionale dello Shandong, dove due avvocati hanno denunciato la sterilizzazione forzata di circa 7mila donne, cinque delle quali sono morte. Uno dei due legali si trova agli arresti domiciliari, ma le sterilizzazioni coatte  sono terminate. Continuano però le pressioni delle autorità locali.  da www.ansa.it

2 commenti:

  1. La mia stima nei confronti di quella popolazione era minima: dopo questa è nulla!

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  2. Che forse si stia aspettando l'autoestinzione? Che sia l'unico manovra pensata per frenare la loro invasione sui nostri mercati?
    In effetti dice il saggio (cinese): siediti sulla riva del fiume e aspetta ecc.ecc.

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