venerdì 24 marzo 2006

Cappuccino & cornetto. E’ il capo che fa male alla testa  
 


Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sulle responsabilità del capo sul luogo di lavoro. "Per farsi passare la nausea di un ambiente di lavoro bisogna far cambiare aria alle manie di grandezza del capo". 

Stress lavorativo, richieste incalzanti dei superiori e forse anche i colleghi antipatici sono le cause della 'sindrome dell'edificio malato'. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, la causa dei disturbi fisici accusati sul posto di lavoro, non è qualcosa di insalubre nell'edificio, come si era creduto finora, ma la mancanza di supporto psicosociale ed eccessivo stress lavorativo. 

Insomma, non basta areare gli edifici, per far uscire dalla finestra il random, quella sostanza nociva, sprigionata dai materiali di costruzione. Per farsi passare la nausea di un ambiente di lavoro bisogna far cambiare aria alle manie di grandezza del capo. E organizzare il lavoro tenendo conto che l'efficienza non è frutto della coercizione, della gerarchia, della rigidità della catena di comando, ma della buona predisposizione d'animo, della condivisione degli sforzi, della visione comune degli obiettivi. 

Il che è un altro modo per dire che un luogo di lavoro non è un luogo separato dalle dinamiche sociali della società civile, che la differenza sono ricchezza e non infrazione a regole imposte. Se non ci sono questi elementari principi, ogni tentativo di comunicazione interna all'azienda, ogni forma di incentivazione, ogni convention avrà il solo risultato di incensare la struttura gerarchica, le sue logiche maniacali e a volte un poco umanamente miserabili, via via su per la struttura, fino alla poltrona del capo. 

E siccome, come diceva Totò, "è la somma che fa il totale", uno poi si ritrova una azienda di persone con il mal di testa, i conati di vomito, con le palle girate, per niente disposti a sopportare folder, gadget, news letter, mailing e tutto quello che in genere si chiede alla pubblicità per indorare la pillola di un ambiente di lavoro umanamente poco sano. 
Beh, buona giornata.

scovato su www.advexpress.it

6 commenti:

  1. Concordo in tutto. Però difficile vivere bene e quietamente in ufficio quando l' ambiente in cui vive l' azienda e di cui fa parte l'ufficio è aggressivo e competitivo; fatalmente qualcosa si trasmette.
    d'altro canto quello che mi colpisce è che stando alle statistiche ed alle rilevazioni, gli ambienti piu invivibili sono quelli pubblici e le banche (v. statistiche sul mobbing.
    No non credo che sia colpa delle manie di grandezza del capo, il discorso è molto piu complesso, non si puo generalizzare. Ogni ufficio fa storia a sè

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  2. lui sa del messaggio perchè gli ho mandato anche una cartolina con l'avviso di lettura

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  3. per me non vale, io mi faccio scivolare le cose da dosso e poi gioco con i miei colleghi.

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  4. Cara Cri, con certi ci riesco con altri... ho ancora i coltelli infilzati nella schiena e non si respira con i coltelli nei polmoni! :/

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  5. Cara Clio, tu gli dai importanza a quei coltelli, ci son passata e So benissimo cosa vuol dire. Ora li conosco, so chi potrebbe tradire per salire più in alto, non gli do possibilità e se per sbaglio lo faccio, recupero e vado avanti. ricordati sempre:
    Non discutere mai con un idiota! Ti porta al suo livello, e ti batte con l' esperienza!

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  6. Infatti non ci discuto piu', ciao al mattino e ciao la sera. C'è lo zero assoluto in ufficio. Io c'ho provato... non volevo, non voglio passare 8 ore quotidiane della mia vita così... ma purtroppo...
    Grazie Cri

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