venerdì 29 dicembre 2006

Scusate la mia sparizione causa forza maggiore... internet a casa mi ha lasciato senza salutare... è tornato oggi grazie ad un modem nuovo.


Ciao a tutti/e :)


 

martedì 19 dicembre 2006

Coriandoli a Natale



E' inutile sai,
il male che fa
il peso di un bacio.
L'hai dato soltanto
perchè eri da solo.

La colpa dov'è?!
Qua intorno non c'è
Sai dirmi tu dov'è?!
In un giorno che piove

Un giorno che tu
ti senti inutile
Coriandoli a natale

E magari è ancora
troppo stanco per ricominciare.
Ma scommetto che poi...
Tu te ne andrai

E' semplice ma...
ma non dire che
la vita ti prende
soltanto alle spalle.

Ti ha preso in un giorno
che ti senti senti inutile.
Coriandoli a Natale
E magari è ancora
troppo stanco per ricominciare.
E magari è ancora
troppo stanco per ricominciare.
In un giorno che
ti senti inutile
Coriandoli a Natale
Ma scommetto che poi...
Tu te ne andrai

E' inutile sai,
vorrei ma non puoi.
Toccarmi nel cuore.
Entrarmi negli occhi.
Ti ha preso in un giorno che
ti senti inutile
Coriandoli a natale


Ma scommetto che poi...
Tu te ne andrai
Tu te ne andrai
Tu te ne andrai
Tu te ne andrai...


Subsonica

domenica 17 dicembre 2006

giovedì 14 dicembre 2006


Luca


Emanuela


Massimo              


Felice                   


Marco                   


Tiziano


Simone


Giulio


Marinella


Sandra


Augusta


Adriana


Marta


Beatrice


Stefano


Maura


Anna


Grazia


Gabriele


Gianmarco


Chiara


Fabio



Grazie :)


martedì 12 dicembre 2006

Curiosa “love story” in Scozia
Pellicano innamorato della dottoressa, la bionda e bella animalista lo ha salvato dalla morte


Lei gli ha salvato la vita e ora lui non la vuole più lasciare, non mangia quando lei non c’è e diventa violento con chi si frappone tra lui e l’oggetto della sua passione: il pellicano Romeo si è innamorato dell’infermiera che lo ha soccorso, ma presto il suo cuore verrà spezzato quando sarà restituito al parco dell’isola di Man dove aveva finora abitato.
L’amore verso la bionda Alexis Bailey è sbocciato dopo una drammatica vicenda: Romeo era fuggito dall’oasi naturale dove abitava, si era perso volando fino nel Northumberland, dove era stato trovato moribondo, colpito da una grave infezione.
A curarlo sono stati i veterinari dell’associazione per la protezione degli animali Sspca di Fife, in Scozia, di cui Alexis fa parte. E da allora per lei la giornata di lavoro non è più la stessa: «Mi guarda dritto negli occhi e si esibisce in quello che credo sia un rituale di corteggiamento. Mi si avvicina e mi accarezza con il becco. Gli piace lisciarmi i capelli e giocare con i lacci delle scarpe».
Ma se qualcuno si avvicina a loro, lui si mette in mezzo e tenta di morderli. «Mi sento molto in colpa perché so che fa male. Ha morso lo staff, i volontari e il veterinario», ha raccontato la bionda Bailey.


Notizia tratta da Il Giornale di Vicenza di sabato 9 dicembre 2006

venerdì 8 dicembre 2006

E' vero che l'uomo è il re degli animali, perchè la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di carne...
Leonardo Da Vinci

giovedì 7 dicembre 2006


Qualche giorno fa mi è stata chiesta una lista per smentire che il mondo è bellissimo ma i terrestri non lo sono.



Ho risposo con un commento di getto che qui di seguito ora posto:


 


ti scrivo le prime cose che mi vengono in mente:

l'albero giallo che tutte le mattine mi vede transitare nella strada dove lui trascorre tutte le stagioni

i volontari del banco alimentare che sorridendo, anche quest'anno, pazientemente hanno accettato quello che si dona loro

i passerotti che alla mattina mi aspettano cinquettando e quando apro la finestra e sbatacchio la tovaglia con le bricioline di corsa vanno a far banchetto

la candela del telefono azzurro che accendo quando faccio il bagno

i volontari della ronda della carità

umberto veronesi

la ragazza che abita in fondo alla mia via che racatta sempre i bisognini del suo cane


 


guardare il cielo e ammirare le forme delle nuvole

tutti quelli che non parcheggiano sui disabili

tutti quelli che non se ne fregano

la mia gatta che fa le fusa

un piatto caldo di sicuro e il tetto sulla testa

il lavoro (nel bene e nel male) che mi consente di prendermi qualche capriccio ogni tanto

i ciclamini che stanno fiorendo

il sole che ogni giorno sorge (anche se ci sono le nuvole)

tutte le forze dell'ordine e i pompieri

il sorriso di chi non conosci e la cortesia di chi lo è senza ricevere nulla in cambio


 


i tramonti invernali


 


il silenzio che c’è a notte fonda


mercoledì 6 dicembre 2006

Oggi sull'unico e inimitabile blog più felinoso d'Italia www.gattiandgatti.splinder.com è immortalata con due scatti in tutto il suo splendore (modestamente) la mia gatta Holly di 11 anni...
Grazie ad Antonella per aver postato la mia miciotta.

martedì 5 dicembre 2006

domenica 3 dicembre 2006

Torna da ospedale e trova casa occupata
Da oltre un mese, a Bari, una donna di 84 anni è costretta a vivere nell'appartamento di un nipote dopo che due sorelle hanno occupato abusivamente la sua casa mentre era ricoverata in ospedale. L'incredibile vicenda è accaduta al quartiere Madonnella e l'anziana, una volta uscita dalla degenza, è stata cacciata in malo modo quando ha tentato di riprendere possesso della sua abitazione.




Della sua "vecchia" dimora, l'84enne ormai ha soltanto ricordi. L'anziana signora, infatti, non sa nemmeno che fine hanno fatto nè i suoi mobili, probabilmente venduti, nè i suoi effetti personali. Ora l'alloggio è stato posto sotto sequestro preventivo dai carabinieri su decreto del pm della procura di Bari Francesca Pirrelli e dopo la denuncia sporta dal nipote della vittima. L'appartamento è praticamente inagibile perché le donne che lo hanno occupato abusivamente vi stavano facendo eseguire lavori di ristrutturazione.


Le due sorelle che si sono impossessate abusivamente dell'appartamento hanno rispettivamente 44 e 57 anni e sono state identificate dai carabinieri. Con i militari dell'Arma si sono giustificate dicendo che erano state sfrattate e che i loro mariti erano in carcere. Per occupare l'alloggio si sarebbero fatte aiutare da una terza donna, che ha agito da "palo" avvertendole strategicamente dell'assenza dell'anziana.


Per impedire che altra gente entrasse in casa, dopo essere entrate forzando la serratura, le sorelle avevano sistemato anche i loro figli ancora piccoli. Le due ora sono state denunciate a piede libero per occupazione abusiva di immobile ai danni dell'assegnatario, violazione di domicilio aggravata dalla violenza sulle cose e furto. Nel frattempo l'anziana attende di ritrovare le proprie cose e rimettere piede in un alloggio tutto suo. da www.ansa.it

martedì 28 novembre 2006

Si fa presto a dire mamma. Madre. Genitrice.


Si fa presto. Colei che dà la vita. Colei che è strumento per una nuova vita.


Alla faccia.


Se dopo un paio d’anni che sei sposata non hai ancora sfornato un cucciolo d’uomo le persone ti guardano storto. Ah di certo c’è qualcosa non funziona. O lei o lui. Non sei normale. Sei fuori dalla norma.


Le cose fuori dall’ordinario spaventano perché implicano differenze, situazioni inesplorate (?) esigenze diverse, scopi diversi, obiettivi diversi. Diversità di vedute.


Forse solo la libertà di scelta.


Libertà?




La nostra società non è libera, ogni giorno si paga lo scotto per il non essere uniformati agli altri.


Dalle cavolate, dove lavoro io si identificano le persone a seconda di chi si frequenta, con chi si va al caffè, a chi si lecca il culo (ai capi ovviamente). Ma non leccarlo proprio a nessuno disturba i più.
Ragioni con la tua testa, lavori si, sei corretta si, ma… non fai sorrisini. Non ridi alla battuta perché effettivamente non fa ridere? Non ti pieghi ai capricci altrui? Allora non sei diplomatica. Sei diretta, he no decisamente non vai bene. Sei diversa. Non accetti di comportarti come tutti… allora sei fuori dal coro… sei stonata. Vabbè canto sola. Tanto nel momento del bisogno non siete certo le persone che voglio o vorrei vicino, anzi siete sempre i primi a scappare. Non esiste più la dignità il rispetto. Gli uomini sono i primi a etichettare noi donne. Cozza, gnocca, ci sta, se la tira… ecc.


Sempre parlando di cavolate: tacchi e scarpe a punta. Ombelico in bella vista. Scollature. Ah se non segui questa tendenza non sei donna, sei cozza. Quello che non viene esibito (tette e culi) non esiste.


Dalle cose serie. Ad essere o non essere mamma.


Alle battutine nelle riunioni di famiglia. I parenti? I più feroci, i più crudeli. Allora a quando un bebè. Allora a quando l’erede. Adesso tocca voi. I confronti con le cognate, i fratelli, i cugini i parenti. Se sforni nei tempi giusti (i tempi indicati dagli altri ovviamente) lasciando passare qualche compleanno la tiritera ricomincia: a quando il secondo? A quando il fratellino? A quando la sorellina?


 


Se hai amiche, colleghe, conoscenti che diventano mamma nel giro di poco tempo sei tagliata fuori. I ritmi di vita vengono scanditi solo ed esclusivamente dal bimbo. Dalle esigenze del bimbo dai bisogni del nuovo arrivato. Lentamente queste amiche-colleghe-conoscenti avranno, ovviamente, in comune gli impegni con le altre mamme. I consigli per il latte, per quella cremina, per quel pediatra, motorino si, motorino no. La maternità, il permesso di allattamento, gli orari, il part-time tutto è contro di te che continui con la tua routine e non sai, non puoi capire cosa ti perdi. Perché sei limitata. Non sei donna al completo. Sei amputata. Non sarai mai completa. Te lo dicono tutti. Cavoli mica tutti avranno torto no?


 


Così accade che dopo il parto sei sola, la maggior parte delle volte è così, se c’è qualcosa che non va non lo devi dire, non lo puoi dire. Non può esserci niente che non va perché è tutto normale. Stai facendo il percorso giusto. Se ti fermi vuol dire che non sei normale. Se hai male fisicamente da qualche parte interviene il medico. Ma se ci sono altre parti da curare non lo puoi dire perché hai raggiunto quello che volevi no? Fai parte di un gruppo.


E così può accadere. Può accadere che il male che hai dentro ti si rivolta contro, ti mangia dentro, ti sbrana le viscere e alla fine ti mangia il cuore… nel momento in cui non ne puoi più, nel momento in cui non ce la fai. E capisci che non sei mamma. Che non è nel tuo dna che non è così per tutte.


Perché non siamo tutti uguali.


E abbiamo il diritto di vivere la nostra vita. Di fare delle scelte.


Non è una giustificazione per le madri killer, sempre di più si sente parlare di loro, nei tg nelle radio. Nelle trasmissioni televisive si fanno un sacco di confronti per sviscerare questo problema. Abbiamo troppe distrazioni dalla retta via, dalla strada indicata già da altri prima di noi.


Non dovrebbe essere un problema, la colpa è della troppa libertà.


Viviamo in una società troppo libera. Libera.


Diversità di vedute.


Forse solo la libertà di scelta.


Libertà?

lunedì 27 novembre 2006

Progetti


Penso proprio che alle 12.30 stacco, vado a casa. Stropiccio di coccole la gatta e mi faccio un bel piatto di spaghetti. Alla facciaccia degli stronzi che continuano a stronzeggiare impunemente (per ora!).


Cordialità e buona settimana a tutti :)

giovedì 23 novembre 2006

Missione: comprare un giaccone invernale per la sottoscritta


(si dice in giro che io sia freddolosa)


Io e la dolce metà entriamo in un negozio di abbigliamento, la commessa gentilissima ci accompagna nel reparto donna, ad una prima occhiata noto che hanno tutti il collo impellicciato di vari colori… già sento che non fanno per me, troppo svolazzanti e roccobaroccorococo, la sottoscritta è per un look abbastanza androgino, pratico: della serie passare inosservata e non schiava della moda.


La commessa vuole farmene provare un paio, la blocco subito:
“senta non  è che queste pellicciotte al collo sono di animale? Tipo cane o gatto o simili non voglio cadaveri addosso”
(ricordo ancora con orrore un drammatico documentario proprio su questo tema e sugli animali usati, prevalentemente cani, gatti e conigli)


Lei mi guarda e fa:
“no, no non si preoccupi non sono di animali da compagnia, sono di volpe”.


!!!!!!!!!!!


Resto interdetta, guardo mio marito e replico: “no guardi non fanno per me”.


Cambio reparto, provo un bel giaccone invernale da uomo, mi sta da dio e ha il colletto di pellicciotto artificiale.


Basta poco a farmi contenta, mi domando se la commessa abbia chiaro nella sua testa che anche la volpe è un essere vivente.

mercoledì 22 novembre 2006


Ascella sta intrattenendo una conversazione con la fotocopiatrice


Lui parla e gesticola


Lei ascolta


venerdì 17 novembre 2006

La formica e la cicala versione aggiornata al 2006

La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno. La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.

Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le provviste accumulate. La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone la questione del perché la formica ha il diritto d'essere al caldo e ben nutrita mentre altri meno fortunati muoiono di freddo e fame.

La televisione organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la cicala tremante dal freddo nonché degli spezzoni della formica al caldo nella sua confortevole casa con l'abbondante tavola piena di ogni ben di Dio.

I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco, si lasci soffrire la povera cicala mentre altri vivono nell'abbondanza. I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà. Della cicala mentre i giornalisti organizzano delle interviste domandando perché la formica è divenuta così ricca sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perché aumenti le tasse della formica affinché essa paghi la sua giusta parte. In linea con i sondaggi il governo redige una legge per l'eguaglianza economica ed una ( retroattiva all'estate precedente ) anti discriminatoria.

Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è sequestrata dal fisco perché non ha i soldi per pagare le tasse e le multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtenstein.

La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante la primavera sia ancora lontana. L'ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala, comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala e del governo. Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita con un costo di 10 milioni.

Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la casa è ora occupata da ragni immigrati. Il governo si felicita delle diversità multiculturali del paese così aperto e socialmente evoluto. I ragni organizzano un traffico d'eroina, una gang di ladri, un traffico di mantidi prostitute e terrorizzano la comunità. Il partito della sinistra propone l'integrazione perché la repressione genera violenza e violenza chiama violenza…
Pen su sul muro di www.solohellas.it


mercoledì 15 novembre 2006

Olanda: dovrà essere abbattuto castagno di Anna Frank


Il castagno che Anna Frank vedeva dalla finestra della casa-rifugio di Amsterdam, descritto con tanta tenerezza nel suo Diario, dovrà essere abbattuto. L'albero, vecchio di circa 150 anni, è ormai ammalato irrimediabilmente. La conferma arriva dalla stessa Fondazione dedicata ad Anna Frank: i test compiuti dal comune di Amsterdam non lasciano dubbi, conservarlo sarebbe pericoloso. Da quella casa scelta dalla famiglia Frank per nascondersi dai nazisti, Anna guardava spesso dalla finestra della soffitta il castagno nel cortile.


Gli ultimi rilievi realizzati dagli esperti dimostrano che il grande castagno è ormai marcito quasi per metà. 

Il castagno, tuttavia, potrà continuare a vivere on-line. Il sito della Fondazione www.annefranktree.com consente infatti ai visitatori di posare una foglia con il proprio nome, la propria età e la propria città di residenza su un castagno virtuale. Realizzato nel febbraio scorso, il sito è stato pensato soprattutto come un modo di tenere in vita gli ideali di Anna Frank e di far dialogare tra loro gli allievi delle scuole di tutto il mondo intitolate al suo nome, ormai oltre 200.

Anna Frank, nata a Francoforte il 12 giugno 1929, rimase per circa due anni nella casa di Amsterdam, cercando così con la sua famiglia di sfuggire ai nazisti. I Frank furono però catturati dopo una delazione poco prima della fine del conflitto e deportati in campo di concentramento. Anna morì nel marzo 1945 nel lager di Bergen-Belsen (nord della Germania) all'età di 15 anni. Il Diario che la ragazzina aveva tenuto durante il periodo trascorso nella casa di Amsterdam, dopo la guerra, fu pubblicato dal padre Otto, l'unico sopravvissuto. La casa oggi ospita un museo. notizia su www.ansa.it


lunedì 13 novembre 2006

Le emozioni non viaggiano in linea retta. Come l'acqua, i nostri sentimenti filtrano attraverso incrinature e fessure, cercando le piccole sacche di bisogno e di abbandono, le crepe del nostro carattere, sottili come capelli, che di solito nascondiamo agli altri. Bisogna guardarsi dalla pozza buia in fondo al cuore. Nelle sue profondità nere e gelide vivono creature strane e contorte che è meglio non disturbare. 

 

I come innocente di Sue Grafton

domenica 12 novembre 2006

12 novembre 2003
12 novembre 2006


Io non riconosco questo governo. Mi scuso con tutti i parenti delle vittime di Nassirija e con chi ha un minimo di rispetto per se stesso e le persone che ci circondano.

martedì 7 novembre 2006

Italia-Francia, battaglia sui lupi
Fuori dai confini italiani vengono abbattuti


Attento lupo, fuori dall'Italia rischi grosso. Nel nostro Paese l'animale è protetto dalla legge, ma fuori dal confine viene ucciso perché ritenuto pericoloso per gli allevamenti. La triste storia dell'orso Bruno, abbattuto in Baviera a fine giugno dopo essere scappato dal parco dell'Adamello in Trentino, potrebbe ripetersi. I circa 100 lupi che abitano le Alpi al confine tra Francia e Italia rischiano di scomparire.


In barba alla Convenzione di Berna e alle direttive comunitarie che proteggono la specie, in Francia e negli altri Paesi confinanti l'abbattimento è consentito qualora i lupi divengano pericolosi per gli allevamenti.

In Svizzera, ad esempio, si può sparare a tutti i lupi che potrebbero aver ucciso almeno 25 animali d'allevamento. Affinché sia rilasciata l'autorizzazione di abbattimento devono essere sbranati da un lupo, entro un'area delimitata, per esempio una valle, almeno 35 animali da reddito nell'arco di quattro mesi consecutivi o almeno 25 animali da reddito nell'arco di un mese. Proprio nel Paese elvetico è stato ucciso un esemplare il 27 ottobre scorso, nella valle di Goms, al confine con l'Ossola. 

Non solo il bracconaggio mette in pericolo l'esistenza della specie, preziosa perché testimonia la salute di un ecosistema. I lupi devono fare i conti anche con le doppiette d'Oltralpe. Notizia tratta da www.tgcom.it

venerdì 27 ottobre 2006

mercoledì 25 ottobre 2006

Ragionamento


Un ascoltatore a colloquio con un referente del governo al min. Finanze chiede


Ho un quesito da porle:

Sto cercando di capire perchè la tassa sui SUV.

Ho comperato un Tuareg usato di 1 anno e mezzo per circa 40.000,00 euri....

Se è un veicolo di lusso è corretto che io paghi la tassa. Ma vede il mio vicino di destra ha appena comperato una porsche carrera a 106.000,00 euri e lui non paga la tassa sui SUV o sul lusso.

Per cui questa tassa non è sui veicoli di lusso....

Se invece è una tassa sui veicoli che inquinano allora è giusto che io la paghi.

Ma vede, il cittadino albanese che abita al piano di sotto guida una vecchia Fiat 124 che non è catalizzata, non è euro 4, forse è euro -12, e inquina parecchio! E neanche lui deve pagare questa tassa!

Quindi non è una tassa per chi inquina.

Mi può dire che c....di tassa é?

martedì 24 ottobre 2006

Su un aereo ci sono:


D'Alema, Bertinotti e Prodi.


Cade l'areo, chi si salva?


Ma l'Italia, nooo?!


Sentita stamane su radio105

lunedì 23 ottobre 2006

Non faccio nomi
ma
una personcina oggi compie 45 anni!!!!!!!!!!!!!!!!!


TANTI AUGURI! :*


p.s. ci tengo a sottolineare che non sono io!!! La sottoscritta è ancora sotto la boa dei 40 :)

sabato 21 ottobre 2006

Oggi la mia gattona Holly compie ben 11 anni!!!
Chi volesse ammirarla in tutta la sua bellezza può farlo su
www.gattiandgatti.splinder.com.
Grazie alla padrona del blog più gattofilo dell'universo: Antonella!


Ciao a tutti/e e buon fine settimana!!!! io me medesima ;P

giovedì 19 ottobre 2006





Purtroppo in Islanda riapre la caccia alle balene e gli squali sono a rischio minacciati dalla pesca selvaggia.
Continuiamo a massacrare madre terra...

mercoledì 18 ottobre 2006

Domani è un altro giorno... ?


La situazione in ufficio ha avuto un netto miglioramento negli ultimi mesi


ora Ascella usa ruttare ripetutamente nell'arco della giornata, con delle prestazioni notevoli, al pomeriggio, grazie alle lattine di Cocacola.

venerdì 13 ottobre 2006

Altro esempio "POSITIVO" dell'indulto


Sondrio, uccise la madre davanti alla figlia di 3 anni:
è fuori grazie all'indulto
I parenti, disperati, hanno appreso la notizia dalle televisioni locali. Il delitto avvenne 6 anni fa.


notizia trovata su www.tgcom.it

mercoledì 11 ottobre 2006


Cambia avvocato perchè donna


E' stato condannato dal Tribunale di Varese il marocchino che aveva rifiutato di farsi difendere dal suo avvocato d'ufficio perché donna. Il giudice lo ha ritenuto responsabile di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Nella penultima udienza il marocchino aveva preteso di cambiare il difensore urlando di non fidarsi, anche se nominato di fiducia, proprio in quanto donna.
Se puntava ad un risultato migliore però il giovane extracomunitario è andato deluso. Nemmeno il nuovo avvocato, un uomo proprio come lui voleva, è riuscito a scagiornarlo dalle accuse.


Probabile che il giovane, data per certa la condanna, abbia tentato un colpo di teatro per creare un po' di scompiglio. Nel corso dell'esame in aula da parte del pubblico ministero l'imputato (riferendosi ai testimoni che avevano deposto a suo sfavore) ha prima sostenuto che "i cristiani mentono sempre", poi, nel corso del controesame della difesa, è partito all'attacco di quello che avrebbe dovuto essere il suo avvocato difensore "di fiducia".

Si è messo a urlare dicendo che non poteva fidarsi del suo avvocato, anche se nominato di fiducia, proprio in quanto donna. Il legale a quel punto ha deciso di rimettere il mandato e il pm ha chiesto di una sospensione dell'udienza. Beffa del destino, il difensore d'ufficio di turno sarebbe stata un'altra donna. Per questo il giudice, per evitare eventuali, ulteriori imbarazzi, è passato al nome seguente: un avvocato maschio.


martedì 10 ottobre 2006

Niente cognomi quando è il tuo turno, adesso ti chiamano con una sigla... per la legge sulla privacy... dopo aver urlato ai quattro venti qualche minuto prima alla cassa il tuo nome, cognome, data di nascita, residenza e numero di telefono.


Possibile che neanche una volta che vado a fare un esame da uno specialista mi capita un... che ne so  un dottor Ross... o un dottor Carter (E.R.) ... ah la tv è vero ci rovina... troppe aspettative. Per questo ho smesso di guardare E.R. No dico, almeno fosse stato simpatico.

Post scemo di un martedì scemo, con un referto illeggibile da far tradurre dalla mia dottoressa.


Mi domando quanti tagliandi dovrò ancora fare prima di ottenere il bollino blu ed essere in regola. A norma di legge.


lunedì 9 ottobre 2006

Preferisco avere all'incirca ragione che precisamente torto.
J.M. Keynes

venerdì 6 ottobre 2006

Sto diventando sentimentale, sarà l'età...
ma quando Bruce ha intonato The River... mi sono commossa.

lunedì 2 ottobre 2006

Il 7 e l’8 ottobre la “giornata degli animali” dell’ENPA. Ma puoi già donare un euro con l’sms solidale.


48585: inviando un sms a questo numero, già dal 15 settembre e fino al 15 ottobre puoi aiutare la Protezione Animali. Sono cominciati infatti i preparativi per la Giornata degli Animali, l’ormai consolidato appuntamento annuale che l’Enpa organizza ad ottobre. Quest’anno la Giornata degli Animali si terrà sabato 7 e domenica 8 ottobre in centinaia di piazze italiane.

La zampa di un cane che “batte un cinque” con la mano di un uomo: è questo il simbolo della Giornata degli animali. La festa dei nostri amici con la coda, che cade durante il weekend successivo alla ricorrenza di San Francesco, è un appuntamento ormai tradizionale per gioire insieme ai nostri animali, oltre che un’occasione fornita dall’Enpa per compiere qualche buona azione verso i loro fratelli più sfortunati.
Tantissime le novità di quest’anno, tante le conferme.


SMS SOLIDALE
Per il terzo anno consecutivo e con le stesse modalità della passata edizione, dal 15 settembre al 15 ottobre, con l’unico numero 48585, si potrà donare a Enpa non solo 1 € con un sms da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3 e da telefoni di casa, ma anche 2 € con una telefonata da rete fissa.

C'è però un'importante novità che è diventata uno “slogan” proposto anche dalla pagina stampa e dalla locandina “Batti un cinque”: con un euro riempi una ciotola. Per ogni euro ricevuto con l’sms solidale, infatti, verrà donato un pasto a un trovatello di un nostro rifugio. In questo modo cercheremo di attirare nuovi donatori aumentando sensibilmente le forniture di petfood gratuito alle Sezioni, che si aggiungeranno a quelle garantite dalla “Operazione 1x3”.


 


www.enpa.it

venerdì 29 settembre 2006

Cinque cannibali vengono assunti come impiegati in una ditta. Durante la presentazione, il Direttore Generale dice:


- Adesso siete parte del gruppo. Qui si guadagna bene, e se avete fame potete andare alla mensa aziendale.


Quindi non date noia agli altri impiegati!


I cannibali promettono di non disturbare gli altri.


Quattro settimane dopo il Direttore Generale torna e dice:


- State tutti lavorando bene, e sono molto soddisfatto di voi, anzi da due o tre settimane l'azienda sta andando a gonfie vele Però da ieri sembra scomparsa una delle ragazze delle pulizie e quindi gli uffici sono tutti sporchi. Qualcuno di voi sa cosa è successo?


I cannibali dichiarano di non sapere niente della ragazza. Dopo che il direttore è uscito, il capo dei cannibali dice agli altri:


- Chi di voi idioti ha mangiato la ragazza?


Uno alza esitante la mano, ed il capo dei cannibali dice:


- Imbecille! Per quattro settimane abbiamo mangiato Responsabili Marketing, Capi Area, Dirigenti, Area Manager e Product Manager, in modo che Nessuno si accorgesse di niente, e tu dovevi mangiarti proprio la ragazza delle pulizie?!?

mercoledì 27 settembre 2006

Accade che strapazzo chi mi sta vicino. Più tratto male più vuol dire che ci tengo. Non passo alle mani, almeno non per ora. Le mie armi sono lo sguardo, l'indice puntato (sulla gatta qualche volta funziona) e le parole.


Se io faccio e mi disfo per voi (plurale majestatis) dovete fare altrettanto. Ecchecavolo!!!



Sempre della serie dacci il nostro indultino quotidiano:

Rubano pensilina e tabella bus
In manette due pregiudicati, uno fuori per l'indulto (ANSA) - NAPOLI, 27 SET - Per ricavare alluminio da rivendere due pregiudicati hanno smontato e rubato la pensilina e la tabella indicatrice della fermata del bus. I due,uno di loro era da poco uscito da galera per l'indulto, sono stati arrestati per furto aggravato. E' accaduto a Castellammare di Stabia, nel Napoletano. I carabinieri hanno sequestrato una chiave sbullonatrice di acciaio e due calamite. I due saranno processati con rito direttissimo. News trovata su  www.ansa.it


 

lunedì 25 settembre 2006

VOLO IN OVERBOOKING, PASSEGGERI AGGREDISCONO I DIPENDENTI DELLO SCALO


Volevano partire sullo stesso volo dei loro amici e quando hanno saputo di essere finiti in overbooking hanno aggredito due addetti dell'aeroporto di Torino Caselle. Autori di questa violenza sono stati cinque napoletani. Uno di loro ha quasi staccato a morsi l' orecchio di un responsabile dell' assistenza voli, mentre una ragazza ha cercato di strozzare con una cravatta un addetto aeroportuale. Per il primo, Franco Artesi, 41 anni, agente di commercio, e' scattato l'arresto. L' accusa è di lesioni aggravate, la stessa con la quale sono stati denunciati gli altri quattro aggressori, tra cui una donna. Artesi sarà portato nelle prossime ore nel carcere delle Vallette dove però non dovrebbe restarvi per molto in quanto incensurato. Ha sostenuto di essere stato maltrattato e insultato. Gli altri quattro componenti del gruppo musicale, tra i quali il fratello e la sorella dell'uomo arrestato, probabilmente attenderanno la scarcerazione del collega prima di far ritorno a Napoli.


   Intanto al Maria Vittoria i medici hanno terminato l' intervento chirurgico con cui è stato riattaccato il lobo a Davide Ruzzo il dipendente Sagat aggredito dai napoletani. Per portargli solidarietà, nonché la garanzia che i suoi diritti verranno tutelati dall' azienda, si sono recati in ospedale il responsabile del Personale e degli Affari generali della Sagat, Dario Maffeo, e l' ad di Sagat Handling, Fausto Palombelli.


   La violenza gratuita e' scattata poco prima del volo Torino-Napoli, in partenza alle 6:55, quando da Alitalia i passeggeri hanno saputo di essere in overbooking. Immediata e' scattata anche la proposta della compagnia aerea di farli arrivare ugualmente a Napoli via Roma, con appena un quarto d' ora di ritardo rispetto al volo che avevano scelto. Una cortesia che non ha placato la loro furia, scaricata su due incolpevoli dipendenti dello scalo a cui e' andata subito la solidarieta' della Sagat. La societa' di gestione dell' aeroporto torinese ha infatti espresso in una nota ''piena solidarieta' ai propri dipendenti impegnati nell' attivita' lavorativa e coinvolti nella grave aggressione''.  Inoltre, Sagat Handling, la societa' di cui sono dipendenti, si attivera' in tutte le sedi opportune affinche' siano tutelati gli interessi dei propri lavoratori''.


   I quattro denunciati facevano parte di un gruppo musicale di 11 napoletani giunti due giorni fa a Torino per tenere ieri sera un concerto per degli anziani di Collegno (Torino). Domani ne avrebbero tenuto un altro a Pozzuoli (Napoli), nel carcere minorile. La band è specializzata in musica napoletana e folk (Gigi D' Alessio, Pino Daniele) ed è solita suonare per beneficenza per gruppi di persone disagiate.


    Ruzzo si è detto molto stupito e spaventato dall' episodio anche perché gli aggressori lo avrebbero minacciato di ritorsioni. "Mi hanno detto - ha spiegato l' uomo ai medici - che se avessi reagito o parlato con qualcuno di quanto successo, l'avrei pagata cara". Un altro addetto della Sagat ha riportato lesioni al volto in seguito a un pugno che gli ha fatto cadere un dente ed è stato anch' egli portato al Maria Vittoria.


 


Notizia trovata su www.ansa.it

venerdì 22 settembre 2006

Trovato sul muro dei tifosi dell’Hellas Verona:


Messaggio per i comunisti

ora che il tuo governo ha mandato i soldati in Libano, ora che sta per tagliarti le pensioni, ora che ti obbligherà a pagare con assegni, ora che stabilirà per legge il periodo delle tue ferie, ora che ha liberato ladri, assassini e truffatori, ora che aumenterà le tasse, toglierà fondi ai Comuni...

Ammettilo: inizi a sentirti un po’ coglione?

Beh, qualcuno ti aveva avvertito. Un saluto e... falla girare


Enough?


mercoledì 20 settembre 2006

venerdì 15 settembre 2006

Settembre si è portato via anche Oriana.


Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si puo' sottrarre.
Oriana Fallaci  - La rabbia e l'orgoglio

sabato 9 settembre 2006

sabato 2 settembre 2006

Caro Rutelli,
so che a lei non gliene frega una emerita cippa della sottoscritta ma,
ma
io e mio marito facevamo due vacanze all'anno fino a 7 anni fa, vacanze itineranti non a fare la lucertola incastonata tra una sdraio e l'altra in mezzo alla caciara. Una vacanza in giugno o maggio e una o in settembre o in ottobre. Poi l'azienda (come tante altre) dove lavoro fa storie perchè non bisogna prendersi ferie quando c'è da fare... e ha imposto le ferie obbliate in agosto...  quando l'intera nostra Italetta si immobilizza
indi
per
cui
o vado in ferie in agosto o me ne sto a casa sul balcone a dar da bere ai gerani e a farmi azzannare dalle zanzare.
Con molta non cordialità
Una che non l'ha votata!


Rutelli: basta andare in ferie solo d'estate
E' tempo che gli italiani cambino le loro abitudini riguardo alle vacanze. Basta con i tre mesi estivi, dice da Cernobbio Francesco Rutelli. Per il vicepremier, l'Italia deve adeguare le sue vacanze in funzione di un nuovo modo di fare turismo. "Oggi -spiega- lo stile di vita è cambiato, sono in molti ad andare all'estero". Rutelli riferisce di aver gia' portato una proposta in Consiglio dei Ministri.


"E' arrivato il momento - ha detto Rutelli - di riorientare le vacanze degli italiani. Mi chiedo: e' giusto che in Italia si vada in vacanza nel 2006 cosi' come si andava nel 1966? Negli anni '60 era predominante il lavoro fisso e si prediligevano le vacanze interne. Ma lo stile di vita e' cambiato, sono in molti ad andare all'estero. E' tempo, a mio avviso, di aprire un'ampia riflessione su questo tema". Rutelli ha riferito di aver gia' portato la proposta in Consiglio dei Ministri e si e' detto convinto che una scelta di questo tipo avrebbe ricadute importanti "su quella grande industria nazionale, con grandi potenzialita', che e' il turismo".


Bisogna, dunque, coinvolgere, secondo Rutelli, le regioni, gli enti locali, le associazioni, i sindacati, gli operatori, per aprire un grande dibattito che e' in primo luogo di natura culturale. "Ne ho gia' parlato con il ministro della Pubblica istruzione, Fioroni, bisognera' aprire un confronto sull' articolazione dell'anno scolastico. Mi aspetto - ha aggiunto - che, di fronte a questa proposta, si scateni di tutto ma a mio avviso e' una riflessione che va aperta proprio alla luce di questa domanda: e' giusto che le vacanze nazionali siano organizzate nel 2006 come lo erano nel 1966?".  da www.tgcom.it


 

venerdì 1 settembre 2006

In un giorno in cui dovrebbero esserci solo auguri e magari un regalino c'è solo un magone nel cuore.


La morte è definitiva, è subdola. E' un vuoto che pretende il suo spazio e ti mangia il cuore.


Resta la consolazione di tre vite che hanno un futuro. La fine per qualcuno e l'inizio per altri. E' la vita no? Si lo è... ma non oggi. Non quando fai i conti... degli anni che sono passati e di quanti anni compirebbe. Cazzo!

mercoledì 30 agosto 2006

Devo pensare seriamente a fare qualcosa per il futuro,

non posso passare altri 20 anni in questo ufficio con queste persone.

Non sto scherzando.
Concretamente non penso proprio di farcela.

martedì 29 agosto 2006

Tanto per capire: storia taciuta degli “ebrei arabi” e della loro cacciata











 




Quasi un milione, fuggiti, espulsi, cacciati.
Questo è il numero incerto degli ebrei che hanno dovuto lasciare i paesi arabi in un esodo silenzioso che la falsa storiografia del Medio Oriente non ha voluto vedere.
Saggi, romanzi e film stanno ora per rompere un silenzio durato quasi un secolo, smontando menzogne e luoghi comuni, rompendo anche la dolorosa reticenza delle vittime: perché è una storia che noi, ebrei dei paesi arabi, abbiamo raccontato sottovoce.
Se ne è discusso ieri sera a Milano: Fiona Diwan e Luisa Grego, nate in terre arabe, hanno presentato il film documentario "L'esodo silenzioso" di Pierre Rehov, regista francese nato in Algeria, e hanno poi invitato ad una "riflessione" altri tre figli del Medio Oriente, Magdi Allam, Gad Lerner e il sottoscritto, nella scomoda veste di testimone e di autore di un romanzo che racconta la stagione dei pogrom antiebraici e dell'intolleranza arabo-islamica. Unico europeo "doc" Carlo Panella.
Più di mille persone hanno assistito una discussione non banale, anticipata dalla visione di un film crudo, dalle tinte forti, pregio e difetto di un documentario di denuncia.
Ma la Storia è più complessa: difficile semplificare o raccogliere in un concetto le vicende che per 1400 anni si sono dipanate su un territorio esteso due volte e mezzo la superficie dell'Europa geografica (quella dagli Urali all'Atlantico!).
Ancora più difficile, e sbagliato, considerare gli arabi un unicum, come vorrebbero i pan-arabisti.
La necessità storica di ebrei e arabi, degli israeliani e dei palestinesi, di avere una storiografia redentrice ha generato e moltiplicato stereotipi e luoghi comuni: "arabi ebrei hanno sempre vissuto insieme in pace", "gli ebrei nei paesi arabi sono sempre stati perseguitati e sottoposti alla sharìa e alla condizione di dhimmi.
Il mito arabo vuole che l'esodo degli ebrei sia una conseguenza della nascita dello Stato d'Israele; o che i pogrom antiebraici siano stati episodici e innocui, in alcuni casi addirittura organizzati dai "sionisti".
Invece la storia è ben altra.

Per 2000-2400 anni, gli ebrei hanno vissuto nelle terre che oggi consideriamo arabe. L'arrivo degli arabi-islamici 1300 anni fa nelle terre che vanno dall'Eufrate all'Atlantico ha comportato lo scontro degli arabi con le popolazioni residenti, ebrei inclusi: Caima, l'ultima regina marocchina a resistere all'invasione araba, era per l'appunto berbera ed ebrea.
Il Patto di Omàr stabilì 1100 anni fa la possibilità per il residente di fede ebraica o cristiana di vivere in condizione di dhimmi, di protetto: pagando una tassa si poteva avere qualche diritto e salva la vita.
Una condizione invidiata dagli ebrei europei che per mille anni sono fuggiti dalle terre cristiane verso quelle islamiche.
Grandi pensatori, matematici e medici divennero presto, e per secoli, consiglieri di sultani e monarchi. Epoche di splendore si sono però alternate con il buio più cupo: non sono mancati pogrom e sterminio.
Alcune date: anno 700, intere comunità massacrate dal re Idris I del Marocco; 845, promulgati in Iraq decreti per la distruzione delle sinagoghe; 861, nascita dell'obbligo per gli ebrei di portare un abito giallo, una corda al posto della cintura; 1006, massacro degli ebrei di Granata; 1033, proclamata la caccia all'ebreo Fez, 6000 morti; 1147-1212, ondata di persecuzioni e massacri nel Nord Africa; 1293, distruzione delle sinagoghe in Egitto e Siria; 1301, i Mammelucchi costringono gli ebrei a portare un turbante giallo; 1344, distruzione delle sinagoghe in Iraq; 1400, Pogrom in Marocco in seguito al quale si contano a Fez solo undici ebrei sopravvissuti; 1535, gli ebrei della Tunisia vengono espulsi (o massacrati); 1676, distruzione delle sinagoghe nello Yemen; 1776, sterminio degli ebrei di Basra, Iraq; 1785, massacri di ebrei in Libia; 1790-92, distruzione delle comunità ebraiche in Marocco; 1805-15-30, pogrom di Algeri; 1840, persecuzioni e massacri a Damasco; 1864-1880, pogrom a Marrakesh; 1869 eccidi a Tunisi; 1897, massacro di Mostganem in Algeria; 1912, pogrom a Fez.
Del resto a iniziare fu lo stesso Maometto, nel 624, sterminando le tribù ebraiche della penisola arabica.
Ma la tragedia su grande scala per gli ebrei è arrivata, anche in Medio Oriente, all'inizio del Novecento, con il crollo dell'Impero Ottomano e l'approdo del teorie nazionaliste fra i popoli arabi privi di identità e di leadership.
Annichilito da cinque secoli di opprimente dominazione ottomana, il mondo arabo si è risvegliato cento anni fa diviso per criteri etnici e in strutture tribali.
I movimenti politici di quel mondo, piuttosto che esprimere un'opzione di carattere propriamente politico, cioè di governo della realtà, hanno risolto in primis l'esigenza di rappresentare il movente identitario, spesso puramente etnico o religioso; un deficit di cultura politica ha surrogato ricorrendo a un codice fondativo tipico delle politiche identitarie di gruppo: il "riscatto della propria nazione".
Se la dinastia hashemita di Hussein, sceicco di Mecca e Medina, firma tre accordi con il movimento sionista per accogliere i fratelli ebrei nella loro patria natia, in Egitto la teoria pan-islamica (e dopo quella pan-araba) con la costituzione del partito dei "Fratelli Musulmani" nel1929 definisce gli ebrei "elemento estraneo alle terre islamiche": la dhimma non basta più, gli ebrei diventano nemici.
È per "restaurare la purezza dell'Islàm" che l'emiro di Riyadh, il wahhabita Ibn Saud, rovescia nel 1925 il Re hashemita Hussein, impossessandosi dell'Arabia da allora definita, appunto, Saudita; è perché considerato traditore che Abdallàh, figlio di Hussein, viene assassinato da estremisti nazionalisti a Gerusalemme, dentro alla Moschea di Omàr.

Nel 1945 gli ebrei di Aden, Algeria, Bahrein, Egitto, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia e Yemen erano 862.050: oggi sono 7.500.
Imprecisi i dati per altri paesi arabi e islamici.
Ma il silenzio è stato anche nostro, delle vittime e di Israele.
La mitologia israeliana, definita da una capace leadership ashkenazita, ha sempre sottovalutato la vicenda degli "ebrei arabi" (come ci chiamava Golda Meir), privilegiando raccontare il riscatto degli ebrei europei, raffinati intellettuali tornati al lavoro della terra e scampati al più grande pericolo del mondo, il nazismo.
Noi, che da secoli ci siamo confrontati, nel bene e nel male, con gli arabi, abbiamo considerato la nostra vicenda come una tappa, quasi banale, nello scontro arabo-ebraico.
Il nostro esodo non ci ha meravigliato perché, così come per italiani ed austriaci, il nostro è stato uno scontro tra nazioni: "loro" gli arabi , "noi" Israele.
Siamo usciti, quasi per miracolo, derubati di tutto e con una lunga scia di sangue, ma a testa alta, da vincitori: riscattati "noi" dalle vittorie di Israele, infuriati e umiliati "loro" dalle cocenti sconfitte.
Le nostre ferite erano, e rimangono, poca cosa rispetto all'enormità della Shoah; le nostre ferite molto ricompensate dalle nuove libertà recuperate in Occidente o in Israele: unico punto in comune con la Shoah la scomparsa di un mondo: la civiltà araba-ebraica, fatta di conflitto e coesistenza, è stata una generosa mistura di cultura e arte, di lingue e cibi, di proverbi, odi, timori e benedizioni.
La rivisitazione di quell'epoca e di quell'esperienza è per noi, nati sotto le palme del Mediterraneo, è un'occasione importante: per guarire una ferita noi ebrei, per guardarsi allo specchio e ricostruire la propria memoria gli arabi. La pace non nasce dall'oblio.


Victor Magiar - Il Foglio


da www.capperi.net

venerdì 18 agosto 2006

A chi in questo momento non è in ferie,
a chi non ci andrà proprio in ferie e non potrà lamentarsi del traffico, dei prezzi, degli ambulanti che disturbano, del vicino di ombrellone che ha la suoneria del cellulare troppo alta,
a chi guarda da una finestra di ospedale il lento scorrere del tempo... e il veloce scorrere del tempo se si è vicini a qualcosa che fa paura. A chi di corsa attraversa i corridoi di un ospedale cercando di orizzontarsi.


Coraggio. Poche parole e tanto coraggio. Da sfidare gli altri, da sfidare i coglioni, i superficiali e gli oltraggiosi.


 

mercoledì 16 agosto 2006

Rave party pacifico?


Occupi suolo non tuo, non sei autorizzato, non ci sono i minimi servizi igienici. E...
se viene aggredita una troupe televisiva che sta facendo un servizio e viene loro estorta la cassettina con le riprese a suon di bastonate e colli di bottiglie rotte ... qualcosa sotto c'è...
 

venerdì 11 agosto 2006

La lezione di Londra e del Libano è che, da un lato, questo terrorismo è di natura aggressiva e non reattiva e, dall’altro, che ha una comune radice dell’odio presente anche in Italia. Continuano purtroppo a sbagliare coloro che immaginano che questo terrorismo sia una reazione all’occupazione israeliana e all’imperialismo americano. Che, pertanto, qualora nascesse uno Stato palestinese, anche se sottomesso al potere teocratico di Hamas, o qualora ci si ritirasse dall’Iraq e dall’Afghanistan, anche se dovessero essere conquistati dai tagliagola di Al Qaeda, allora l’Occidente sarebbe maggiormente al riparo dalla minaccia del terrorismo. Queste anime ingenue hanno eretto una cappa di mistificazione della realtà che, tra i suoi effetti più deleteri, ha sortito delle sentenze emesse dai tribunali italiani che legittimano e nobilitano i reclutatori nostrani di kamikaze quali «resistenti» e gli assassini dei soldati della forza multinazionale in Afghanistan, italiani compresi, quali «martiri».

La realtà è che anche in Italia è radicata la «fabbrica del terrore» che haprodotto i kamikaze di Londra. Alimentata da una rete di moschee dove si predica la distruzione di Israele e si legittima il terrorismo palestinese, iracheno e afghano, gestite dall’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, affiliata ai Fratelli Musulmani), dall’organizzazione radicale marocchina «Giustizia e carità», dal movimento dei Tabligh (Predicazione) influente tra i pachistani. Eppure continuiamo a far finta di niente. Ci preoccupiamo di scongiurare l’attentato, che è la punta dell’iceberg, ma non ci vogliamo occupare dell’iceberg, che è la «fabbrica del terrore». Questo è il più grave errore in cui sono incorsi i nostri servizi segreti e gli apparati di sicurezza. Che, oltretutto, sono in seria difficoltà, con una credibilità internazionale messa indubbio dainchieste e incertezze politiche. Possiamo soltanto incrociare le dita, augurandoci che quanto è successo a Londra non accada mai in Italia.



di Magdi Allam - Corriere della Sera - 11 agosto 2006

Il testo integrale dell'articolo lo trovate qui :

giovedì 10 agosto 2006

Chissà perchè non l'ho mai fatto prima:
voglio esprimere pubblicamente la mia stima
come persona e come professionista nei
confronti di Fiamma Nirenstein.

mercoledì 9 agosto 2006

News


Aria nuova, cambiamenti...


Vento nuovo nel mondo del calcio: torna Matarrese!!!


No comment!

martedì 8 agosto 2006

Ogni tanto è bello perdersi nell’azzurro del cielo e lasciare andare i propri pensieri lontano, lontano, lontano
E non tornare più!
Ma è difficile, poi, con un battito di ciglia ritornare alla realtà
E il tempo corre, quasi a scandire che le nostre anime sono fatte per volare via
E trovare immensi prati verdi dove ritemprare pensieri meravigliosi che non devono assolutamente ripiegare sulla vita di tutti i giorni
Se poi siamo degli inguaribili romantici, ecco che il gioco è fatto
La gente non capisce e noi, forse, neanche lo vogliamo
Fortunati pensatori viaggianti in un’epoca mostruosa dove tutto ci è buttato addosso
L’orizzonte ci chiama
E noi, senza indugi, voliamo via
Così come siamo arrivati
Perché a volte, un pensiero è più potente di una azione


poesia di Rael

mercoledì 2 agosto 2006

I “nostri” cari politici all’attuale governo possono dormire sonni tranquilli. Hanno le loro guardie del corpo, le scorte, le auto blu. Non hanno da temere per l’indulto appena varato.


Questa mattina alla radio lo speaker spiegava che per molti dei detenuti che sono usciti e che usciranno si pone il problema: dove andare a dormire. Molti non hanno una casa o un posto dove tornare, tanti devono essere espulsi ma il governo non ha pensato a questo.


 


Avrei un suggerimento:


Pene di Omicidio = soggiorno in albergo a 5 stelle


Stupro = soggiorno in albergo a 4 stelle


Rapina a mano armata = soggiorno in albergo a 3 stelle


Rapine in villa con pestaggio = soggiorno in albergo a 2 stelle


Reati finanziari = soggiorno in ostello



Tutto pagato, ovviamente, con le tasse di noi cittadini.


Ah si, il cittadino!
Colui che rispetta le regole, che paga le tasse, che vota, che contribuisce alla vita democratica e civile di un paese. Il cittadino: la vittima sacrificale.

martedì 1 agosto 2006

P.S.
"A tutti i cittadini del Libano a sud del fiume Litani a causa delle attivita' terroristiche condotte  contro lo Stato di Israele dall'interno dei vostri villaggi e delle vostre case, l'IDF e' costretto a rispondere immediatamente a queste attivita', anche dentro i vostri villaggi. Per la vostra sicurezza! Noi vi chiediamo di evacuare i vostri villaggi e di spostarvi a nord del fiume Litani".   
Questo e' il messaggio che Zahal ha fatto piovere in milioni di copie sui libanesi dal primissimo giorno di guerra.

Questo e' il messaggio che abbiamo visto, in diretta TV, raccogliere, strappare con disprezzo e gettare per terra  dopo averlo letto.

Questo e' il messaggio che avrebbe potuto salvare molte vite di libanesi tenuti in ostaggio dai terroristi hezbollah.

La tragedia di Kfar Kana e' accaduta al terzo giorno dei bombardamenti di Israele contro le postazioni hezbollah  e i  loro armamenti, postazioni dentro le case dei civili, dalle quali sono stati lanciati in Israele 150 missili.

Per tre giorni Israele ha continuato a invitare la popolazione della cittadina ad andarsene.Tra mezzanotte e l'una di ieri  Israele ha bombardato le batterie di missili  hezbolah nascoste dentro le case che dovevano essere completamente vuote di civili.

L'edificio pero' e' crollato soltanto alle 7.30 della mattina, dunque ben  7 ore dopo il bombardamento,  imprigionando sotto le macerie piu' di 50 persone tra cui molti bambini.

Come mai? 

Come mai in quel edificio che era covo di hezbollah e  "posteggio" dei loro camion pieni di missili  e di esplosivo si trovavano ancora dei civili?

Perche' nessuno li aveva fatti allontanare?

Chi li aveva trattenuti la' anche dopo i bombardamenti quando la casa era ancora intatta?
(Deborah Fait).



La vile tattica terrorista di hezbolla
Per capire cosa era la pace che regnava sovrana in Libano (che ha reso possibile il riarmo di Hezbollah) si dovrebbe vedere il video di un lanciatore di missili hezbollah, ripreso dal Corriere della Sera. Si vede un camion che lancia il Katyuscia e si rifugia subito nel garage di un palazzo civile, poi colpito.
Vigliaccheria del terrorismo. Cercare alla voce video (pag. 2) il filmato
Lanciatore hezbollah. 

 



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lunedì 31 luglio 2006

Anche questi soggetti usufruiranno dell’indulto. Grazie mi sento molto tutelata in questo paese.


Io sto con Abele. Clio


 


La storia
"Mio figlio, ormai solo biologico - racconta la donna - ha oggi 47 anni e delinque da circa 30: entra ed esce dal carcere. Si &egrave; macchiato di gravi reati, comprese rapine a mano armata, si e' finto malato terminale per realizzare alcune truffe. La famiglia lo ha seguito fino al 1993, sempre lungo gli itinerari previsti dalla legge: il Sert, i centri di recupero, le comunità. Tutto inutile. Gli &egrave; stata data l' ultima chance. Anche questa inutile. Da allora le violenze di mio figlio contro di me sono aumentate, sempre finalizzate ad ottenere soldi per comprare la droga. In oltre un decennio di terrore, ha devastato piu' volte la casa, mi ha picchiata, mi ha umiliata. Ed io sono caduta in uno stato di depressione severa".

"Torner&agrave; a torturarmi"
Nel 2003 - continua - "mio figlio e' stato arrestato dalla polizia mentre tornava a casa armato di un coltello a serramanico con il quale, probabilmente, aveva intenzione di scagliarsi contro di me. Al momento della cattura ha anche ferito un agente. E' stato processato, condannato e - da quanto ho saputo da un funzionario di polizia - durante la detenzione &egrave; anche evaso da un ospedale nel quale era stato ricoverato". Ciononostante l' uomo - racconta la madre - ha ottenuto alcuni mesi fa gli arresti domiciliari in una comunita'. Ora, in conseguenza dell' indulto, tornera' libero. "Torner&agrave;  a fare rapine, a picchiarmi, a torturarmi - dice la donna - a devastare la casa giorno e notte, pronto anche ad uccidermi". Di fronte a questa prospettiva, la madre, disperata, invoca l'intervento del ministro affinché un "atto di buonismo verso i rei qual è l' indulto" non diventi "un atto di ingiustizia verso i cittadini per bene".

La richiesta
"Signor Mastella mi riceva. Vorrei chiederle se mi accoglierà a casa sua; o se mi darà un alloggio protetto; o se mi assegnerà una scorta per difendermi dal mio figlio biologico. In alternativa, se è possibile che io sia arrestata e rinchiusa in un carcere invivibile, il peggior carcere, ma pur sempre piu' sicuro della mia casa. Se tutto questo non sarà possibile, signor Ministro, io ho giàdeciso: mi togliero' la vita. Vorro' farlo io  per impedire che lo faccia mio figlio: non voglio vedere i suoi occhi mentre mi uccide"

mercoledì 26 luglio 2006

Aspettando il mio turno


Siamo tutti in fila, tutti con il numerino, si aspetta rispettosamente il proprio turno.
Davanti a me una signora di una certa età, più sui 70 che sui 60. Mi accorgo che si è messa la maglia al contrario, l'etichetta sul collo è lì in bella vista. Mi ha fatto tenerezza. Era curata, vestita con cura, scarpe linde, smalto sulle unghie, capelli in ordine... solo quella piccola sbavatura, quell'etichetta in bella vista lì sotto la nuca, sul collo... solo noi potevamo vederla... lei no. L'unico difetto visibile in quella signora in quel momento.
Ognuno ha la propria etichetta, nascosta o in bella vista.  Sta a noi cercare di nasconderla o di accettare che qualche volta non sia sotto il nostro controllo.


Non si può controllare tutto. Siamo circondati da regole e da caos. Lo stesso per tutto quello che teniamo nascosto o sotto controllo dentro di noi.

martedì 25 luglio 2006

Driin Driin


Pronto? Parlo con casa Mahmud?


Esteri 24 lug 09:32&nbsp; Medio Oriente: esercito Israele telefona a casa prima di bombardamento TEL AVIV - L'esercito israeliano ha telefonato in un'abitazione civile a Sheikh Radwan, Gaza, per avvertire del successivo bombardamento. Secondo l'esercito, miliziani palestinesi avevano nascosto nella casa razzi Qassam. Lo riferisce il quotidiano Haaretz. Il giornale ha appreso che gli inquilini della casa hanno avuto pochi minuti di tempo per mettersi in salvo. Subito dopo l'edificio e' stato colpito. (Agr)


Ma dove lo trovi un esercito così?

venerdì 21 luglio 2006


"E&rsquo; possibile che Israele decida di regolare i conti non tanto con i kamikaze o con i guerriglieri che lanciano i katiusha, bensì con i burattinai dei terroristi che pianificano la distruzione dello Stato ebraico. Trattandosi di una partita in cui non avrebbe l’opzione della rivincita, Israele è costretta a difendere la sua esistenza sino in fondo. Se l’Italia ha veramente a cuore la causa della pace in Medio Oriente, il diritto dei palestinesi a uno Stato indipendente e l’interesse dei libanesi alle sovranità e dignità nazionali, deve restare a fianco di Israele e svolgere sino in fondo il suo ruolo nella guerra al terrorismo internazionale."
Magdi Allam - Vicedirettore Corriere della Sera

martedì 18 luglio 2006

Per provare a vivere un po' meglio hai bisogno di qualche sinonimo:



  • approssimazione = relax, liberazione dalla schiavitù della perfezione

  • subisco = delego un po' di rogne, che se le gratti qualcun altro

  • incazzata = guardo con signorile distacco i castelli di merda che stanno facendo e aspetto che vengano giù

  • espatriare = c'è sempre un posto dentro di te dove i proprietari non affittano ai cafoni

  • ferie = andare a mangiare la pizza con gli amici lasciando a casa l'orologio.


Ricevo da un carissimo amico e copioincollo, prendo atto, ma non prometto di riuscire nell'impresa.


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lunedì 17 luglio 2006

Vita d'ufficio




Cel'hosolo io segue a ruota OrarioElastico e il Kraphen, ciabattando in corridoio, aspetta un minuto o due e poi li segue al caffè, lo ha fatto tutta la settimana scorsa e OrarioE  si  è&nbsp; lamentato di ciò con me.

 

Personalmente non sopporto le persone che si attaccano come delle cozze a chi, abitualmente, snobbano quando hanno con chi andare al caffe'.

 

Mi ricorda la Excollega che mi cercava quando la Nana era in ferie. Ovviamente io davo il due di picchie. (sono celebre per la mia diplomazia)

 

Meglio soli che male accompagnati. Secondo me sarebbe d'accordo anche Confucio, che si sa, era un gran saggio.