sabato 25 dicembre 2004

Dopo tanti anni che soffrivi e che eri infermo mai avrei pensato che la notte di Natale avresti ceduto e ti saresti lasciato addormentare per sempre. Il brutto presentimento ieri pomeriggio diventato realtà quando il telefono ha squillato questa mattina. Ho reagito male, forse in quel momento ho capito che non avrei più sentito la tua voce che mi chiamava e canticchiava sulle scale. Il farti carico di portarmi in vacanza con la zia e le cugine, i giochi alle carte insieme e la zia che vinceva e tu che mi strizzavi l’occhio, le lunghe passeggiate in montagna per i boschi a cercare funghi, il gioco delle bocce in spiaggia io che vincevo e tu che ti arrabbiavi sconfitto da una pivellina magra magra. Tu che mi consideravi una terza figlia, la più piccola la più coccolata e forse in fondo in fondo anche viziata. Il mio vice papà come sempre ti ho considerato. Quante volte ho chiuso l’uscio di casa e salito quella rampa di scale sicura di trovare comprensione e riparo. Io che non esprimo mai l’affetto in modo plateale ricordo ancora le tue mani calde che stringevano le mie l’ultima volta che sono venuta a trovarti e io che sorridendo ti dicevo dammi un bacino, la voce resa roca dalla malattia e gli occhi che esprimevano paura e dolore. Quel ti voglio bene te lo dovevo dire forte invece di tenerlo nascosto dentro… ma in fondo anche tu facevi così. Ci volevamo bene così. Ciao zio, grazie ancora per tutto e per quella parte dell’infanzia che hai reso vivibile e degna di essere ricordata.

8 commenti:

  1. Mi hai commosso. Ho letto in queste righe una parte del mio passato. Ti abbraccio forte forte. Lu.

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  2. Un abbraccio caldo e rassicurante...ciao Clio, Sir.

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  3. Cara Clio, mi aggiungo anch'io all'abbraccio. So che a qualcosa serve, perché quando è successo a me tutta la solidarietà incontrata virtualmente m'ha fatto davvero sentire meno sola nel mio dolore.

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  4. Un abbraccio anche da parte mia. Forte, forte.
    Maurizio

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  5. Ti mando un bacio. Ciao Clio.

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  6. Paolo-di-Lautreamont4 gennaio 2005 alle ore 14:54

    Certo se ne è andato, ma in compagnia dell'amore che qui traspare.

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