martedì 6 luglio 2004

Sto guardando lo stagista. Sta fissando il monitor con il mento appoggiato sulle mani, gomiti sul tavolo... sguardo perso oltre il vuoto del vuoto monitor... si starà sicuramente domandando: "ma io che ci faccio qui?" e poi sicuramente si starà chiedendo: "vado a scuola, studio, mi diplomo forse farò l'università per finire in ufficio così? Il fine di tutto è questo?". Se lo sta domandando lui o me lo sto domandando io. E' tutto qui!?

15 commenti:

  1. Io me lo chiedo ogni giorno. E anche io mi ritrovo così, spesso, con il mento appoggiato sulle mani. Mi chiedo se questo è il mio futuro e se questo è il mio posto. Poi mi scuoto e torno ad essere indaffarata, qua ci sono le spie del nemico che sorvegliano.

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  2. Io me lo sono domandato più volte, fino a quando un giorno ho avuto il coraggio di mettere tutto sottosopra. In un giorno ho mollato tutto e mi sono messo a fare ciò che mi appaga e mi gratifica. Sicuramente è cambiato anche il lato economico, ma preferisco vivere bene la giornata piuttosto che vedere tutta la strada e non essere mai soddisfatto.Comunque lo rifarei 1000 volte ancora...

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  3. Clio, dagli da lavorare!! Così almeno non ha tempo di pensare! E se si lamenta digli che potrebbe anche andargli peggio! A Sir voglio dire che scelta coraggiosa merita ricompensa!! Spero che tu possa realizzarti con quello che fai.

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  4. Cara Clio ci troviamo nella stessa situazione, anche io ho davanti a me uno stagista a cui il boss ha assegnato una ricerca di mercato astrusa, sai cosa sta facendo il mio??? Sta con il mento appoggiato sulla mano e DORME!!!!! Non ci crederai ma è così...

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  5. Ragazzi non mi fate leggere certe cose che già sono in piena "crisi" (vorrei scappare immediatamente da questa azienda di merda).... Sir ti invidio e non poco, non sai quanto vorrei farlo anche io ma ho una famiglia sulle spalle ed il senso di responsabilità non mi concede di fare alzate di testa. Sto tentando di andarmene ma non è facile visto il mio costo/situazione economica attuale. Saludos

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  6. Capisco perfettamente la tua situazione...io ho preso per esempio la vita di mio padre, che è dovuta cambiare radicalmente con la mia nascita, ho dovuto fare scelte responsabili lasciandosi dietro il sogno che aveva cominciato...io di questo gli sono grato.L'amore per ciò che faccio è talmente grande che in qualche modo sto rinunciando a crearmi una vita di coppia stabile, o per lo meno , ci ho provato ma ogni ora che vivo lontano da colori e pennelli per mè è una vera sofferenza, ora come ora non c'è convivenza tra ciò che faccio e una vita privata, sono schivo al 100% del mio mondo, è una forza che mi prende e mi piega, non so come spiegarti. Se mi legassero le mani per un mese e non mi mermettessero di svolgere i miei lavori, sono certo che mi ammalerei. Ma alla fine credo anche che in fondo la scelta coraggiosa è la vostra, Clio ,Barba e tu Italian, costanza e responsabilità, perdipiù riuscendo a crearvi una famiglia.Io mi sento come se vivessi in un vasetto chiuso: ho tutto quello di cui ho bisogno e non guardo fuori per paura di vedere cosa mi stò perdendo.

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  7. Anche io stò andando in crisi.... no, ci sono già da un pezzo!! Ma il mio capo è stanco, ha perso il contatto con tanta realtà e se dovessi mancargli io chiuderebbe... non stò scherzando, lo dico con rabbia perché questa cosa mi lega, ma lui ha 67 anni e io lavoro per lui da quasi 23 !! Finchè a casa si annoia tutto il giorno tiene baracca aperta, ma giorno che chiude farò il falegname.... non so, qualcosa in cui invece di spostare le carte si crea qualcosa.... :-)))) Baci Luna

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  8. Sir avevo scritto anche io eh! Mah.

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  9. Ue' Schiele ti sei dimenticato di LU? Forse perchè era il primo commento non l'hai visto???? Lu è la mia sorella virtuale fa parte anche lei del clan.

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  10. Chiedo formalmente scusa, ma c'è un equivoco, ho nominato solo voi tre perchè in qualche modo siete quelli che conosco di più, cioè a parte te e Barba che ormai vi considero intimi, di Italian avevo già letto qualche commento, lu non l'ho citata perchè certe volte ad alcune persone non piace subito una certa confidenza...sai che sono un buono e non cera snobbismo...comunque sono già andato a trovarla, spero sia spiegato l'equivoco :)

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  11. Sir molto bello quello che hai detto, rimane il fatto che mi auguro (e me lo sono ripromesso) che un giorno farò quello che mi piace fare... volete sapere cosa mi piacerebbe? Una libreria in stile americano con all'interno un'area dove potersi sedere bere un caffè o altro, qualche stuzzichino e leggere ciò che si è acquistato. Saluti

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  12. a volte mi trovo anche io così.... ma che ci faccio ancora qui???

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  13. E' la fine di tutto. L'ho detto migliaia di volte io lavoro per vivere e non vivo per lavorare...eppure a volte mi sembra che la differenza sia terribilmente sottile. E mi angoscia tutto questo. Ed hai ragione Schiele....la ragione e' dalla tua parte, hai capito prima di quando abbiamo capito noi, ed hai avuto la possibilita' di fare la tua scelta coraggiosa. Noi non siamo i coraggiosi...tutt'altro...noi siamo i pavidi...Coraggioso e' chi fa scelte di rottura con gli schemi convenzionali...io non ne ho mai avuto il coraggio....e probabilmente non l'avro' mai....o chissa'....Ciao...Andrea

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