sabato 15 novembre 2003

Notizia di oggi, a Istambul strage in due sinagoghe. Venti morti e 257 feriti. Riallacciandomi a queste infinite stragi riporto quanto segue.


Si, l’Europa è antisemita
Dopo le polemiche sul sondaggio Ue: perché sopravvivono tanti pregiudizi su Istraele
… anni di menzogne o notizie distorte hanno fatto diventare Istraele agli occhi europei un pericolo, un nemico: più dell’Iran e degli altri stati che finanziano, ospitano, armano il terrorismo, che pure vediamo all’opera nella sua crescente opera di distruzione con tutti noi nel mirino. Più della Corea del Nord, un paese che affama milioni di cittadini e altri ne tiene rinchiusi in campi di concentramento, un inferno senza diritti umani trasformatosi in una bomba atomica potenziale, in vendita al miglior offerente.
Ma perché gli europei vedono Istraele come il pericolo pubblico numero uno? L’immagine dallo stato degli ebrei è stata distorta, consciamente o inconsciamente: così Israele è ormai, per tanti, l’ebreo collettivo, incarna d’un sol colpo le tendenze complottarde e dominatrici degli ebrei uno per uno.
Pochi giorni fa l’agenzia francese Afp ha diffuso la foto di una palestinese disperata di fronte alle rovine della sua casa distrutta dagli israeliani, L’uso di una lente fish eye rende enorme la devastazione, il testo riporta che “nella casa della donna” è stata ritrovata una cintura esplosiva. Forse la donna, si può immaginare, ne era ignara. Da un testo più approfondito uscito sul Jerusalem Post si evince che il marito della donna, catturato dall’esercito, aveva pianificato un attentato e aveva nascosto la cintura sotto il letto del bimbo della coppia. Così, un evento che potrebbe mostrare anche l’uso cinico dei bambini da parte del terrorismo e il pericolo che Israele corre diventa solo una prova della crudeltà israeliana.
In realtà, tutto il conflitto è stato guardato con occhi carichi di pregiudizio. Se ogni stato deve essere giudicato alla stregua di qualsiasi altro, questo nel conflitto israelo-palestinese non è mai avvenuto. Parole d’ordine su Israele come stato “razzista” o di “apartheid” sono diventate moneta corrente. Un dibattitosu come Israele possa difendere la sua popolazione non c’è mai stato. E’ ora di cambiare questo modo di pensare. E l’Europa deve farlo per prima.

da Editoriali di Panorama n° 46 del 13/11/2003.



7 commenti:

  1. Beh, io mi farei venire il beneficio del dubbio. Non è facile assumere una posizione critica senza sbilanciarsi. Ci sono atti condannabili da parte da entrambi, senza dubbio, ma se proprio andiamo a rintracciare le origini storiche del conflitto dobbiamo andare a Nablus nel 1948, primo attacco da parte di Isralele in palestina. L'idea che mi son fatto io è che l'informazione in Italia è fin troppo filo- Israeliana, mai parlare male del cliente (specie se ci compra le armi). E intanto, mentre noi discutiamo sta sorgendo un altro muro :(( ne vogliamo parlare?

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  2. la mia è una risposta banale che piu' banale non si puo': hai mai sentito nel mondo di attacchi a moschee da parte di israeliani nell'orario di loro preghiera? Hai mai sentito di licei musulmani bruciati in francia? Hai mai sentito... no la mia è... si forse è un discorso stupido ma non sento condannare cio' che è sbagliato ma guardare solo da un lato della strada.

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  3. Io ho le mie idee su queste cose....forse anche sbagliate...ma qualche ragionamento l'ho fatto. Innanzitutto il fatto che Israele si sia impossessata di territori non suoi, semplicemente perche' "di divina assegnazione". E poi solo una domanda che mi gira per la testa da sempre. Perche' gli ebrei sono sempre stati perseguitati...?? Da sempre e da chiunque. Non e' una provocazione...ma davvero...e' una domanda. Poi che il terrorismo di qualunque tipo sia sempre condannabile...be'...su questo non c'e' dubbio...e comunque ci sono state spesso anche stragi nelle moschee. E comunque Clio dovevi almeno mettere un altro articolo....in contrapposizione a quello di Panorama...che so....dell'Espresso. Quella della cintura mi sa tanto di propaganda......Ciao. Andrea

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  4. La sinistra ha gia' abbastanza sfoghi su stampa, su tg eccetera. I media in generale scrivono sempre a pro della Palestina, i vip nelle interviste sono sempre a pro Palestina. Qui volevo far sentire come la penso io o come la vedo io.

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  5. Anch'io ho postato sul mio blog albunet.clarence.com per dire "come la penso io o come la vedo io". Il senso del weblog è proprio questo. Spero non ti dispiaccia che abbia citato le tue parole. A rileggerti. Stefano

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  6. di nulla. Un bacio :-*
    Stefano

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